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Esilio di lune nuove

Sono piatto d'uva e lama sottile
sono la tua condanna
il ramo del pero che ti ha nutrito
il leccio fecondo dove riposerai.

E tu, piccola roccia salmastra
sarai stella che cova per chiocce
allunate, sarai il buio del sonno
la mia malinconia di vivere.

Là, dietro i casoni all'imbrunire
spietata si agita bonaccia
poche tremule parole sospese,
ossa consunte del nostro pasto.

L'acqua che scorre medesima
riflette volti, compiange
in orchestre notturne
il malnato destino del falco.

(Fortuna di viandante, corri
nel vespro, sono usci socchiusi
come occhi di giovane vedova)

 

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9 commenti:

  • Anonimo il 07/03/2010 15:13
    Bellissime immagini: mi era sfuggita!
  • Anonimo il 28/01/2010 23:15
    Scrittura pulita, evocativa, toccante. Brava e grazie
  • Anonimo il 27/01/2010 23:28
    Bellissima, ottime immagini
  • loretta margherita citarei il 27/01/2010 18:54
    ottima poesia, destino di falco, super
  • Vincenzo Capitanucci il 27/01/2010 17:57
    Bellissima Isabella... come occhi socchiusi... in destino di falco...
  • laura marini il 27/01/2010 17:55
    che immagini meravigliose la rileggerei infinite volte
  • Anonimo il 27/01/2010 16:32
    perfetta, ma ormai quasi non mi stupisco più della tua immensa sensibilità
  • Patty Portoghese il 27/01/2010 16:05
    Davvero ben scritta e molto condiviso il tema.
  • Cinzia Gargiulo il 27/01/2010 15:35
    Belle immagini. Brava!
    Un abbraccio...

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