Mi tormenta spesso l'amarezza
di quella tastiera mai suonata
la tristezza di storia non vissuta
d'una poesia scanzonata
pensata sempre e non interpretata.
La consapevolezza dei capricci,
il profondo sconforto per gli errori
l'impegno ad evitare quei bisticci
che mi stracciavano il cuore.
Il dubbio dello sbaglio,
del non corretto, dell'aver permesso,
il controverso, incerto, discutibile,
il promesso non mantenuto,
l'abbaglio del perché, per quale ragione;
un senza senso di quella posizione
non giusta, forse imperdonabile.
Un tormento inguaribile.
Viveva sognando mondi altrove?
Ma d'anni ne aveva diciannove.