Anime curve del tempo
sedimentate da polvere,
ragnatele di memorie
furono teatri di vita,
ora, luoghi abbandonati,
disconosciuto passato.
Eppure anelano vita,
bramano senso, mi fissano,
come occhi sospesi,
finestre percorse dal vento,
chiedono luce, qualcosa
che restituisca loro
dignità, pensiero.
Fabbriche abbandonate,
potrebbero essere adattate
in scuole, chiese, ospedali,
e non morire soffocate
dietro inutili domande.