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Anno domini 1181
Dieci anni che il mio filo
si fa seta di lana
al colore del muschio verde.
Nell'attesa, guardo ogni istante che passa
oltre il monte e nel profondo di queste valli.
San Giorgio dal pendio
dove il verde è più verde che mai,
suona una campana lontano.
Tutto si scalda soltanto a sognare
che tu sia... pensando a noi.
Dieci anni,
un ricordo che mai si opaca.
Ogni anno rinasce ogni volta
nella speranza estrema
di averti con noi.
Capovolgo e ancora di nuovo,
le ore di sabbia che lenta scende
tra il vetro stretto del canale.
Lune, pollini, soli e foglie di maestrali
a soffiare sulle ventane
sfaldano profumi lontani.
Verdi primavere sempre stese ai fiori
soffiano i colori della preziosa pietra
d'Assiria e Babilonia.
E dalle mille stelle
a infiniti orizzonti perduti chissà dove,
la tua voce da Oriente è
un sussurro notturno
... solo per me.
In mille sere rimaste buie
come perse notti fredde,
profondamente le ho vissute
accanto a te che non ci sei
e neve bianca cala
un freddo manto
di pensieri infausti
... un altro anno senza te
è volato ancora.
Dieci lunghi eterni inverni.
Noi qui parliamo di te
che non ci sei
sotto i rami di alti sempreverdi.
Il tempo sfiora i nostri cuori
così distanti... sempre divisi.
Il sole oltre il monte riposa.
Per quante...
Cento o mille notti ancora?
Dieci estati calde
come il sorriso dei nostri ragazzi
ad ogni tramonto
... un giorno in più è passato.
Al fiume coi bambini gioco
e ridendo cala ancora la sera.
L'acqua scorre e si fa scura.
Questa per me è la notte.
Vorticano le foglie tra rami al vento,
sono gli alberi del tempo
che passa lento.
Gialli autunni, la sera passo a ballare
Per l'andar del tempo.
La giga che muove al ritmo di sei ottavi
invita i miei lunghi e lisci capelli
che carezzavi
e non fermavi le mani mai.
Schiariti dagli anni ma sempre forti,
li scioglierai solo tu.
Io li pettino soltanto per te
... amore mio.
Vorrei vederti arrivare
in una sera d'estate,
un punto tra il verde del monte
magari ora ... chissà.
Vederti laggiù sul sentiero che porta a noi,
mentre guardi in alto dentro ai miei occhi
e i miei nei tuoi.
Saresti ancora l'oro e l'argento di quando eri
e che l'impeto di questi tristi anni
da qui, via, ti han portato.
Le pietre preziose,
le resine d'ambra a me regalate nel giorno del sì,
le piango con me, ogni giorno per te.
Perle e diamanti di vittoria ai tuoi racconti,
e giorni di gloria,
che il tuo metallo pieghe profonde
nasconde con sé.
O Signore del cielo,
Re delle stelle e del firmamento
come vorrei che tornasse
come lo ricordo allora.
Largo il mantello quel giorno al vento,
testa alta e viso sorridente.
Che se invecchiato e dalle sirene
degli anni sospinto
io sempre, sono qui ad aspettarlo.
Tra i ragazzi, il più grande,
ha il suo orgoglio e i suoi occhi belli.
Ogni giorno vigila sul mio sorriso e la mia vita.
Somiglia a lui
come l'acqua che bevemmo quel giorno
alla fonte dell'addio sino a questo destino.
Calpesta il cammino, è forte il respiro,
come forte il suo.
Torna ogni giorno,
chiude il cerchio e spinge il cane.
Corre, non ferma la sua voglia di crescere
ed è già un signore.
Ricorda lui Signore mio
quando incontrai il suo viso
ai giochi di San Martino.
Veglia sulla casa con coraggio,
ha la tempra di un re.
Lega il cavallo volto ad Oriente,
mischia la rabbia all'amore,
come sempre fa lui.
Testa alta e viso sorridente,
per nulla cambiato,
dimmi che così tornerà tra noi...
Cornovaglia Anno Domini 1181
... Una ferita nel cuore, "Deus le Volt"
croce rossa su fondo di bianco mantello.
Cavaliere di Nostro Signore Gesù Cristo,
soldato templare.
Dal cielo di Cornovaglia disceso,
accoglilo o Signore
perché dal cielo di Gerusalemme,
oggi torna a te
Gerusalemme Anno Domini 1181
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0 recensioni:
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- Ben scritta molto bravo!
- Mi sfugge l'ambientazione, mi sfugge il suono della voce ed il pensiero che vorrebbe manifestare, il sentimento che vorebbe esprimere. Vedo e sento mucchietti ordinati di polvere. N
Anonimo il 09/02/2010 21:09
ascoltate 'fila la lana' di fabrizio de andrè
- molto bella, che affascina. composta magnificamente, bravo
- Fabio ke dirti...è un affresco un quadro, un capolavoro, sei bravissimo..
un abbraccio claudia...
- amici miei carissimi... sta finendo la giornata e ieri sera lasciando questa poesia (che ha molti anni, piu o meno una decina) mi sono chiesto se fosse ancora leggibile (sono sempre convinto che le mie poesie spesso subiscano il passar del tempo, ma poi ogni volta mi sovvengo che la poesia non ha tempo, comunque essa sia, fatta bene o male) adesso mi rendo conto che siete stati stupendi...
vi ringrazio tanto. grazie di cuore.
- Piaciutissima, e dei cavalieri ne ho dimestichezza. Bravo davvero!
- adoro i templari, sto leggendo, la storia dell'ultimo templare, ben scritta bravissimo
Anonimo il 06/02/2010 15:53
Fabio concordo con tutti, è splendida e perfetta...
complimenti e anch'io mi devo scusare per averti frainteso... sei capace e poeticamente colto!!
ti abbraccio
Anonimo il 06/02/2010 15:11
Concordo con il Parodi sulla non conoscenza delle figure che ti hanno ispirato ma asserisco a piena voce che i versi della tua poesia sono musica per chi la legge. Complice certamente una cultura di livello alto che tuttavia non basterebbe da sola per scrivere una poesia degna di essere scelta da una casa editrice. Un bacino. Sabrina.
Anonimo il 06/02/2010 14:39
Mi hai commosso. Scusa se ti ho creduto "freddo".
Questa è un'opera rara e preziosa;l'ho detto anche per altre poesie ma non di così alto valore.
Ubi major, minor cessat!
Ed allora mi scuso per tante cose...
Bravissimo!!!!
- non trovo patole per giudicare un capolavoro
- fabiuccio mio... che capolavoro... cui prodest?... da dove nasce questa grandeur storica?... che impegno, ma non senti la primavera?... fabietto fabietto... bacino
- Bravissimo anche se odio la storia, ma W la geografia!
- Che meraviglia Fabio... Che affresco incredibilmente perfetto! Grazie delle tue poesie.
B. S. il 06/02/2010 11:44
Rende bene l'idea dell'atmosfera medievale... colta, sofisticata, molto bella.
-
è stupenda...
senza parole...
sei un grande... davvero...
- Un lavoro compiuto, alto, coinvolgente. Complimenti vivissimi.
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