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A smaltir questa amara ebbrezza

Lasciami qui
a smaltir questa sbornia amara
che non dà ebbrezza,
a vomitar tristezza
ai piedi dell'indifferenza.

Lasciami qui
in balia del mio stesso male,
lasciami rotolare
tra le coltri oscure,
senza un raggio di sole.

Lasciami qui
a smaltir questa sbornia amara
che non dà ebbrezza,
a vomitar tristezza
ai piedi dell'indifferenza.

 

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0 recensioni:

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53 commenti:

  • augusto villa il 06/11/2010 23:58
    Se la troncatura serve a "stare dentro alla battuta... allora ben venga!"... Un po' come le note... dando loro un valore diverso...
    Essere contemporanei non significa non dover usare per forza le troncature...
    Ciao a tutti... amici e nemici delle troncature...
    A proposito... Non siate "Troncanti"... ahahahahah... ------
    Ah... Urca!!!... Certo che è tristissima!!!...
  • Minalouche TS Elliot il 13/06/2010 00:17
    Ringrazio Cesira e Nicolas, purtroppo, un mio difetto, non riesco a non rispondere a tono quando i commenti son appigli per dire cavolate, quando son fatti senza aver letto le parole e contestano la virgola, solo per il gusto di farlo.

    Quindi invito pure la "contessa" del sito, Tajvi, di limitarsi a commentare l'opera o partecipare alla discussione su essa... per quanto riguarda il destino... deve esser stato davvero incavolato se le ha permesso di impossessarsi di un pc. magari faccia un corso di italiano e soprattutto di educazione, i plebei risalgono all'epoca romana, poi nel medioevo divennero servitù della gleba, quella che i nobili russi hanno tartassato fino a portarla alla rivoluzione... magari un dizionario dei sinonimi non le farebbe male, un po' di storia e sopratutto umiltà.
  • Tajvi Tum il 11/06/2010 20:47
    Appunto- Plebei devono avere il destino di plebei.
  • Anonimo il 15/04/2010 17:42
    Ciascuno di noi trasmette a proprio modo le emozioni e quindi non si può pretendere di raggiungere i livelli di poeti come Dante, Pascoli e chi più ne ha più ne metta. La poesia è libera creatività! E chi se ne frega delle regole! Il bello di questo sito è di poter scegliere, come si fa con i programmi televisivi, ciò che ci piace e non ci piace. La poesia di Minalouche trasmette emozioni che possono benissimo non essere condivise da altri. Complimenti!
  • Cesira Sinibaldi il 19/02/2010 22:11
    Il testo esprime tutto il dolore che l'autrice prova. La presunzione di giudicare dai troncamenti mi ha dato fastidio. Va valutato, a mio avviso, se il troncamento risponde semplicemente al parlare quotidiano, come ho già notato nell'autrice, o se è stile vecchio inadatto alla contemporaneità. La superficialità offende anche chi legge, scusatemi.
  • Minalouche TS Elliot il 13/02/2010 22:08
    Ringrazio Ugo, Pompeo e Giuseppe per i loro commenti.
  • Anonimo il 13/02/2010 20:55
    la grande poesia è morta, ugo, e i tempi sono cambiati - ora tocca a noi, poveri resti dei tempi d'oro, continuare a fare qualcosa. e se non si può nemmeno parlare di forme verbali tronche, allora è proprio vero che qui bisogna solo dire bene di tutti, qualunque cosa scrivano
  • Giuseppe Bellanca il 13/02/2010 20:19
    Poesia azzeccata nella ripetizione della strofa iniziale, indice di malessere interiore sotto forma di ubriachezza, delusione nel vivere emozioni che segnano l'esistenza... ottimo il contenuto.
  • Don Pompeo Mongiello il 13/02/2010 19:30
    A me piace molto troncar lì dove si conviene e questa tua suona bene ed è bella. Complimenti!
  • Minalouche TS Elliot il 13/02/2010 18:03
    Ugo nasce da un commento che ti riporto qui sul mio, un'autore si è scandalizzato perché Marco ha scritto che comunque scrivo bene, e qui è la sua risposta che ha fatto nascer la discussione:

    "scrive bene? questa mi mancava. secondo te, nel 2010, la poesia deve ancora usare forme tronche del tipo 'smaltir', 'vomitar', etc.? o un termine come 'coltri'? no, no: siamo messi davvero male..."
  • Ugo Mastrogiovanni il 13/02/2010 17:47
    Non capisco da dove è nata questa disquisizione sulle troncature, come le chiamate voi! Tutta la grande poesia è impastata di elisioni!
  • Minalouche TS Elliot il 13/02/2010 16:58
    Marco, io le ho usate per dar ritmo, tra l'altro le uso anche quando scrivo normalmente e quando parlo... e non son nata nel 1800, leggo poesie non leggo molto i classici, preferisco altri generi di romanzo. Mi piacerebbe sapere se, dopo il mio suggerimento per la chiave di lettura, puoi dirmi se così è meno "interrotta". Grazie.
  • Marco Salerno il 13/02/2010 16:38
    Anch'io nelle mie poesie uso spesso le troncature. Se usate bene danno un bell'effetto di canto. Come d'altronde è stato usato da migliaia di poeti...
  • Anonimo il 13/02/2010 13:17
    peggio per te. fai come ti pare
  • Minalouche TS Elliot il 13/02/2010 11:36
    Ti faccio presente che poeta/persona son la medesima cosa, le parole son legate a ciò che uno vive (lo hai affermato tu parlando di come/cosa scrivi) quindi non puoi scindere le due cose perché ti sconfessi. Poi mi chiedo, visto i tuoi commenti si evince che ciò che scrivo non ti piace, che continui a scrivere parole (che non son commenti) qui o in altri miei pensieri.
    Hai detto che non scrivo poesia, bella novità son io la prima a dirlo, hai avuto da ridire su come scrivo, non ti vanno bene i commenti che ricevo ecc. Si può sapere che vuoi?
    O sei masochista o sei altro.
    A me non interessa "intendermi" con te, non ti ritengo un soggetto con il quale intavolare una discussione costruttiva, come hai notato neanche commento quello che scrivi, perché non mi interessa. Quindi ti invito a smettere, altrimenti mi vedo costretta a segnalare allo staff tutti i commenti non inerenti all'opera.
  • Anonimo il 13/02/2010 11:22
    perchè non dovrei giudicare il poeta? è lui che scrive, mica è la persona; in questo sito abbiamo a che fare con dei poeti (mi riferisco solo a loro, tralasciando chi scrive racconti), non con le persone che essi sono nella vita quotidiana. se giudichi ad esempio me, tu giudichi l'autore di tot opere, non la persona che fa altro durante la giornata. forse è questo il punto su cui non ci intendiamo
  • Minalouche TS Elliot il 13/02/2010 09:04
    Tu offendi con le parole, offendi le persone, giudicare, come dici tu, un'opera è una cosa, giudicare, in modo offensivo (non mi riferisco a me, ma ad altri autori che hai commentato) chi scrive, cioè il poeta e quindi la persona è un altro discorso. Vorrei sottolineare che prima scrivi una cosa, cioè la affermi, poi ti sconfessi dopo poche righe, dici:
    qui si giudicano i poeti, le poesie. Le poesie mi sta più che bene, ma giudicar chi le scrive, il poeta, no.
    Rileggi quello che lasci scritto, forse sei talmente abituato ad esser così che manco ti rendi conto di cose scrivi.
  • Anonimo il 12/02/2010 23:46
    chi se ne frega se risulto sgradevole come persona? qui si giudicano i poeti, le poesie, mica le persone; cosa che io mi limito a fare, visto che la mia attenzione va solo al testo. l'unica offensiva qui sei tu
  • Minalouche TS Elliot il 12/02/2010 21:47
    Ringrazio Donato, Albert, ringrazio anche Marco (la sensazione che tu senti è un po' quella che dà l'amarezza, non trovi?)
    Per Marchetti riservo solo questo: le parole tronche ci son per un preciso motivo, evidentemente non lo hai colto come non hai colto la scelta di "coltri" (tra virgolette e non con tra due apostrofi)...è un problema tuo, non mio. Ti stai dimostrando una persona sgradevole perché, ho letto qualche tuo commento in altre poesie, arrivi ad esser estremamente offensivo, credo dovresti darti una regolata. Evidentemente non hai altre soddisfazioni, nella vita reale, quindi sfoghi la tua "educazione" così, in un sito virtuale. Credo che l'unico messo male sia tu, qui, non chi usa parole tronche. Sicuramente son pungente in alcuni miei commenti, ma mai offensiva, se cerchi la ribalta con me hai proprio sbagliato persona.
  • Anonimo il 12/02/2010 21:27
    scrive bene? questa mi mancava. secondo te, nel 2010, la poesia deve ancora usare forme tronche del tipo 'smaltir', 'vomitar', etc.? o un termine come 'coltri'? no, no: siamo messi davvero male...
  • Marco Salerno il 12/02/2010 16:51
    Bella l'idea e scritta anche discretamente. Ma da' la sensazione di un coito interrotto. Cosa effettivamente da' amarezza? Senza focalizzare e oggettivare la sensazione, rischia che la poesia resti monca.
    Comunque scrivi bene
  • Albert Hammond jr. il 11/02/2010 15:47
    Non ti conosco... ma ti sento
  • Donato Delfin8 il 10/02/2010 23:42
    "Ogni poesia è misteriosa; nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere." Jorge Luis Borges
    "La casa della poesia non avrà mai porte." Alda Merini
    Scusa Minà per i due aforismi nel tuo spazio ma non saprei dire meglio ciò che penso.

    Mi piace l'uso dell'incipit e della chiusa uguali. Crea il senso di ripetizione all'infinito. Condivido il commento di Cinzia.
    Piaciuta
  • Ugo Mastrogiovanni il 10/02/2010 20:05
    Non dimentichiamo che ogni vita è una raccolta di sconfitte, vittorie e anche di passeggere ubriachezze. Ma l'autore non intendeva parlare di sbronze dovute all'alcool, ma di una di quelle ubriacature che dipendono dagli stati confusionali provocati da delusioni, angherie ricevute da chi meno te lo aspetti, di quelle tanto dolorose che provocano nausea e mal di stomaco. Comprendo lo stato d'animo di Minalouche e ne condivido lo sfogo così ben presentato in questi versi.
  • Minalouche TS Elliot il 10/02/2010 19:26
    Ogni persona lascia qualcosa di suo nelle parole, chi ni modo palese e chi no. Questo è il mio modo di scrivere, tra le righe c'è il mio vissuto, il mio vivere, quello che sono, se scrivessi come dici tu non sarei io, perché ho un modo diverso di porre le cose.
    Tu hai una "veste" che tu definisci strana e irreale, sottolineando che è voluta, anche io ho una veste che è voluta, è il mio modo di scrivere. Quindi se dici che è ora che la poesia racconti la vita, lo schifi e la bellezza chiedi una cosa che già si fa... prendi il sito, tutti scrivono della loro vita, delle esperienze ecc. c'è chi lo fa in modo palese (non discuto sulla qualità perché non è argomento di discussione) e chi per metafore. Chi scrive di morte, chi di sensualità, chi di amicizia ecc. La veste che anche tu indossi, ci distingue, altrimenti sarebbero solo fotocopie delle stesse parole.
    La vita vera è come un quadro, ogni persona decide la tecnica e i colori da usare, c'è chi lo fa divinamente e chi no, chi cura i particolari e chi preferisce la quantità... però è sempre la vita che viene dipinta.
  • Anonimo il 10/02/2010 19:09
    ti assicuro che tutto quello che scrivo l'ho vissuto, non invento niente a parte la veste esteriore che di certo può suonare strana, irreale (il che è voluto). volevo solo dire che è ora che la poesia racconti la vita, le sbronze quelle vere, lo schifo e la bellezza. ti sembra così brutto?
  • Samuele Scagliarini il 10/02/2010 17:00
    Sarà un azzardo, ma musicalmente parlando, sviluppa benissimo la prima strofa... e sta in piedi benissimo da sola... va mo là!!
  • Minalouche TS Elliot il 10/02/2010 16:21
    Ti ringrazio Samuele, come già ho scritto, l'utilizzare le stesse parole per aprire e chiudere, anzi racchiudere, quella centrale è un "azzardo"... d'altra parte ho ritenuto questo il miglior modo per ribadire, sottolineare, dar forza a ciò che volevo trasmettere.
    Ho provato a trovar altre soluzioni ma non mi piacevano, non avevano il ritmo che volevo imprimere... quindi ho deciso così. Forse si son troppo ravvicinate
    Grazie di cuore
  • Samuele Scagliarini il 10/02/2010 16:10
    Personalmente, le due strofe ripetute con (solo) un'altra ad intervallare mi suonano troppo ravvicinate tra loro... dall'altra parte, mi hai ricordato le canzoni delle opere di Brecht... allora ho amato te e la tua poesia qui sopra!
  • Minalouche TS Elliot il 10/02/2010 13:32
    Gabriele ogni persona scrive ciò che sente, ho letto qualcosa di tuo e devo dire che anche tu rientri nel campo "è proprio questo il guaio di certa poesia: descrive cose che non esistono, o che non sono mai successe".
    Ogni persona è libera di esprimere la sua opinione, ovviamente senza esser offensiva, questa è la tua.
    Ah... come ho scritto nel mio profilo "non scrivo poesie", a differenza tua non mi ritengo un poeta, per rispetto dei veri poeti.. in realtà le tue parole son un complimento con "certa poesia" dichiari che comunque è poesia, anche se io non la ritengo tale. Per quanto riguarda il descrivere cose che non esistono probabilmente per te non esistono, per chi le scrive invece si. Usar metafore per descrivere stati d'animo non è una novità, anzi credo sia la base della maggior parte delle poesie, e non mi riferisco a quelle del sito, ma a tutta l'opera scritta fino ad ora.
    Quindi credo che oltre a non averla capita non l'hai letta in realtà, forse questo tipo di esperienze non le hai mai vissute, di questo ritieniti fortunato. I sentimenti, gli stati d'animo non li puoi catalogare, son talmente differenti da persona a persona! E il medesimo stato d'animo viene descritto in maniera differente, perché ugni persona lo descrive a modo suo.
    Quindi ribadisco che "guardi ma non vedi" forse troppo preso da te stesso, chissà... leggendo i tuoi commenti vedo che non c'è un'opera che ti piace... a parte le tue.
  • Anonimo il 10/02/2010 09:07
    è proprio questo il guaio di certa poesia: descrive cose che non esistono, o che non sono mai successe
  • Minalouche TS Elliot il 09/02/2010 22:43
    Gabriele la metafora mi pareva palese, l'hanno capita tutti, è come se io ti dicessi "guardi ma non vedi".
  • Minalouche TS Elliot il 09/02/2010 22:40
    Sempre gentilissimo, Fabrizio Grazie di cuore
  • Minalouche TS Elliot il 09/02/2010 22:39
    Grazie di cuore Bruno Mi fa sempre piacere leggerti
  • Minalouche TS Elliot il 09/02/2010 22:38
    Grazie Adamo... si spesso siamo in balia di queste onde e anche l'esperienza non sempre aiuta... un abbraccio a te E ancora grazie
  • Minalouche TS Elliot il 09/02/2010 22:37
    Grazie anche a te Cinzia, si la vita spesso è amara... l'importante è riuscir ad apprezzare quei pochi momenti "dolci" che ci regala Un abbraccio
  • Minalouche TS Elliot il 09/02/2010 22:36
    Grazie Loretta, volevo arrivar a trasmettere quello
  • Minalouche TS Elliot il 09/02/2010 22:35
    Daniela sempre gentilissima Ti ringrazio... si è la "sbornia" di tristezza che ci mette davvero fuori gioco... Un abbraccio
  • Minalouche TS Elliot il 09/02/2010 22:33
    Grazie anche a te, Amorina. Ho volutamente ribadito il disagio, e son contenta che tu abbia colto questo. La depressione è figlia del nostro tempo, e ci accompagna sempre... una muta compagna di viaggio che a volte si fa sentire, una presenza costante che emerge quando si è soli... la solitudine dell'anima, quella che ci fa sentir soli in mezzo alla gnete agli amici, accanto a chi ci vuol bene.
  • Minalouche TS Elliot il 09/02/2010 22:29
    Un grazie a te, Vincenzo, si è anche un messaggio, un voler "gridare" il disagio di certi momenti. Purtroppo la maggior parte delle cose che scrivo analizzano questo stato d'animo, il "male del vivere", che credo sia sempre più presente nel nostro quotidiano, i momenti di serenità son davvero pochi. Forse son io troppo pessimista nella mia visione... o forse troppo realista.
  • Minalouche TS Elliot il 09/02/2010 22:25
    Filippo ti ringrazio per il commento tecnico, quando ho deciso di aprire e chiudere la poesia con la stessa strofa, l'ho fatto consapevole che forse non sarebbe stata capita questa mia scelta. Ma vedo che, in realtà, mi sbagliavo
  • Minalouche TS Elliot il 09/02/2010 21:23
    Ti ringrazio Fabio, ovviamente è una sbronza metaforica.
  • Anonimo il 09/02/2010 21:01
    non dovresti bere così tanto
  • Anonimo il 07/02/2010 21:55
    Come sempre, brava. Anche nel trasmettere gli stati d'animo più tristi. Poesia perfetta, come sempre.
    Ciao
  • Anonimo il 06/02/2010 20:47
    Triste ma bella.
  • Adamo Musella il 06/02/2010 17:41
    La vita è come un viaggio in mare in tempesta, anche il marinaio più esperto credo sia preda del mal di mare, quello stesso che normalmente dona vita e pace. una poesia vissuta e senza retorica. un bacio dolce gatta
  • Cinzia Gargiulo il 06/02/2010 16:37
    Poesia molto amara come talvolta può essere la vita. Piaciuta!
    Un abbraccio...
  • loretta margherita citarei il 06/02/2010 16:23
    tanta tristezza, da far toccare il fondo di amarezza all'animo, piaciuta
  • Anonimo il 06/02/2010 15:36
    È bella intrisa di tristezza per una sbornia di negatività, che ti fa vomitare tutta questa amarezza...
    versi bellissimi, come sempre e perfetti come sai scrivere tu...
    un abbraccio
  • Amorina Rojo il 06/02/2010 13:11
    si legge tutta la tristezza di un momento negativo ribadito in due strofe molto belle che aprono e chiudono la poesia... quella centrale avvicina il lettore ad uno stato di depressione inteso forse metaforicamente... bacino
  • vincent corbo il 06/02/2010 12:14
    Parole amare intrise di tristezza ma allo stesso tempo credo che sia un messaggio in bottiglia, un grido di aiuto. Concordo con Fabio per quanto riguarda la ripetizione dei versi.
  • Anonimo il 06/02/2010 12:11
    Interessante costruzione. la prima strofa è anche quella di chiusura. il primo verso funge da incipit per le tre strofe. Studiato il gioco delle assonanza. Così dovrebbero essere scritte le buone poesie. 1 saluto
  • fabio martini il 06/02/2010 12:04
    molto azzeccato l'incipit che fa anche da chiusa... rende l'idea della sbronza presa male... fm

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