Scendevo le strade calde
di un'estate che risuonava
la tremenda pazzia dell'inverno
e sopra un ponte di ferro
vidi alberi che parlavano
e cantavano storie ai campi.
Gli amici non c'erano,
non trovavano senso
in tutto quello che io raccontavo.
Ero alieno su un altro pianeta.
Ma qualcuno sentì le mie parole,
e si unì a me in una fusione
dolce fusione agrodolce
piena di schizzi di gioia
e vitalismo.
La calma giocava con noi
a fasi alterne
e ci prendeva in giro.
Anni magnifici,
anni incredibili e spettacolari
anni incisi nel cuore,
ma come ogni fuoco
la fiamma si è spenta
per colpa nostra,
mia, tua, loro
per questo porco mondo schifoso
per colpa di nessuno.
Ricordi e piacere
incastonati nella roccia
e la spada non avrà eroe
perché solo noi due
siamo stati gli eroi
di questa favola.