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Il Canto del Cigno

E all'entrata del sogno,
si raggiunge la trasparenza,
e intravedo te,
dall'altra parte della sponda,
avvolta vivida vista nella Nebbia,
preda, pregna l'aria d'amare,
gli Occhi ti vorrebbero spiegare,
ma e' un continuo domandare..
E in mesto Incanto,
sento dinanzi..
non un Pianto disperato,
ma bensì un Canto affranto,
l'arrivo di un Cigno ben fatto,
niveo, tenero, intatto Pelo,
t'appoggi a piè d'acqua su funesto Lago..
Ali infauste volteggiano,
i tuoi Sentimenti svolazzano come Fazzoletti,
lusinghiere acque si agitano..
rivolgono Riflessi,
Astri nascenti si specchiano,
definiscono e delineano i Pensieri..
Lembi di Notte accarezzano la Lucentezza,
il tuo canto malinconico troverà conforto,
e Pace avrai..
ora Cigno vola e va..
Arcigna Notte sarà il nostro Poeta,
con Carta e Penna,
ci aiuterà a trovar destinata metà.

 

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4 commenti:

  • Anonimo il 15/04/2010 15:41
    Sembra una poesia d'altri tempi. Davvero brava!
  • Anonimo il 23/02/2010 12:03
    scioccata... di una bellezza quasi indecente ti faccio in miei complimenti
  • Anonimo il 23/02/2010 10:09
    Una poesia bella, dolce e scorrevole!
  • loretta margherita citarei il 23/02/2010 08:06
    bellissimi i concetti espressi, il canto del cigno, ma più della bellezza estetica del corpo è meglio valorizzare quella dell'anima, piaciuta molto

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