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Esili profondità

Come gatti randagi,
ma spesso accarezzati
sfuggenti verso nuove cicatrici
incontro a quel sentore di spazzatura
prodotto ogni secondo dal candore
di una repressione acerba.

Solerte il benpensante
non si cura
a rintuzzar nella coperta
le scelte ravvedute e rispettose,
si stringe attorno alle sue poche cose
pensado alla fortuna e a come si sta male altrove.

Lontano dalle mura della cittadella
dove ritorna quel cattivo odore
che poi così malsano non mi pare,
intenso,
sembra il mare
che dopo una nottata di dolore
perdona il vento non curante
che ride le sue note già distante
e agita il suo umore.
Il cielo par contento
che è parte e testimone del momento

Per te con amore,
da dentro,
dalle mie esili profondità.

 

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7 commenti:

  • Cesira Sinibaldi il 27/03/2010 15:13
    Letta e riletta credo di comprendere come le esili profondità siano incuranti del perbenismo e dell'ipocrisia che cela spazzature...(?)
  • Andrea Arvati il 16/03/2010 15:53
    ma dai... anzi GRAZIE! i tuoi commenti sono sempre azzeccati e preziosi, non smettere e se ti và insisti. questa a dir la verità è una delle prime che ho scritto nell'ultimo periodo. cmq cercherò di far tesoro dei tuoi consigli. grazie ancora e a presto!
  • Anonimo il 16/03/2010 14:43
    Andrea, condivido quanto scritto precedentemente da altri commentatori. È una bella poesia, ma volevo dare un piccolo contributo, e cioè: hai mai pensato a scrivere come mangia la gente comune? Prova ad immaginare un nuovo sentire: "sentore" è "odore" ecc. anzi sarebbe "merda". Comunque, poesia su poesia stai diventando grande, la scelta dei temi e delle immagine sono sempre più ricercate e ben delineate. Buona poesia e scusa sto rompiballe che scrive.
  • Anonimo il 09/03/2010 00:09
    Molto bella. Da rileggere più volte per raccogliere ogni parola.
  • alberto accorsi il 05/03/2010 16:55
    Di lettura mlto faticosa. Ricca di contenuti
  • Anonimo il 02/03/2010 07:19
    Favolosa. Senza una parola che non sia al posto giusto, scorrevole, brlillante. Assolutamente la poesia più bella di quelle pubblicate ieri, a mio parere. Concordo con Vincenzo. Da leggere e rileggere.
  • vincent corbo il 01/03/2010 17:50
    Veramente densa di significato, un'importante opera che va assaporata lentamente.

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