Sta sbattendo il vento le imposte alle tue finestre?
Scricchiolano i vetri e ondeggiano le tende socchiuse?
Sibila il cielo dietro quei suoi enormi occhi di ghiaccio.
È tardi. Infuria la pioggia sul davanzale,
non ho ritirato i fiori, saranno stremati domattina,
all'alba che si alzerà e li troverà feriti, inermi sul ciglio,
pronti a cadere, grideranno il loro dolore e chiederanno aiuto.
Come amanti.
Come noi, che alla luce ci dileguiamo,
come ombre, si abbandonano i fiori.
Non bussa più il vento alla mia finestra, mi guarda, mi fissa,
mi lascia il suo alito gelido sulle tempie e scappa.
I vetri infranti giacciono a terra, non li ho raccolti.
E il cielo minaccioso sibila dietro quei suoi enormi occhi di ghiaccio.
È tardi, e non è più nostro il tempo.
Il vento l'ha portato con sé.