Vai su tutte le furie se
ti bagni e non piove,
hai perso il sentiero
per il paradiso,
e ti allunghi sul fiume
di un sorriso insincero.
La storia del balzo, non regge,
se il dubbio viaggia rasoterra:
quante pietre in faccia, e
quante carezze ho raccolto
durante il viaggio?
E in nome di chi?
Hai paura fottuta
dell'anticipazione,
come di una camera vuota
già prenotata:
sarò bugiardo, come al solito,
ma sto bene da solo.
Lo schiaffo in pieno
è solo il mio.
Ma almeno son vivo!
Te la prendi col mondo
se non considera l'armadietto,
ma non sei pazzo, guai,
solo speciale,
frutto splendente
dell'albero genealogico.
E perchè no, un po' più ipocrita?
Ti ritiri nella tana
in cerca dell'erezione sicura,
attorno solo sospetto,
come la bestia braccata
hai fatto una cazzata:
ti adoro, oh cacciatore.
Se mi cerchi, puoi uccidermi!
Ma fai del mio corpo un cimelio.
Ti dimeni nel dolore
visto dall'alto
il cuore batte forte,
e chi se ne fotte
se non ne hai accolto
la fitta fatale,
l'arresto di un secondo
in cui sentirsi amare
è impossibile adesso,
fra le altre intelligenze,
fra le cose non dette,
fra tutte le scuse più maledette...