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Shulùq

come un bimbo
emette il primo fiato, in terra di Siria
adolescente, corteggia l'isola di Zante
avanza radente
portando seco, sabbia e rabbia
sferzanti scorrerie
sulle distese Mediterranee
branchi
d'impetuose onde, piegate
alla sua volontà
d'implacabile cavaliere
schiumanti, infuriate, instancabili
ha del collerico
l'agòne dei contendenti
d'appresso ai ligustici profili
sconvolgono
l'orizzonte acqueo, le silenti distese d'alghe ondeggianti
sfuggono al controllo di messer scirocco
gli irriconoscibili marosi
di rara violenza
è l'attacco alla frastagliata barriera rocciosa
cinica
è questa mareggiata levantina.

 

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4 commenti:

  • ignazio de michele il 31/03/2010 11:04
    grazie dei pregiati commenti
  • Anonimo il 28/03/2010 19:40
    nn ho parole... tanto di cappello...
  • denny red. il 26/03/2010 22:53
    bella!! ben scritta!! bravissimo!!
  • loretta margherita citarei il 26/03/2010 20:41
    ottima, pregievole poesia, piaciuta

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