Certi dolori non si riescono mai a superare.
Sono come assopiti,
sotto anestesia.
Poi tornano forti, come una ferita aperta.
la notte quando sei senza difesa,
complice una pallida luna, sbiadita come
luce notturna di una corsia di ospedale.
Anestesia,
immagini indistinte, prendono forma,
suoni ovattati, deformati.
Cercavo un telefono per chiamarti,
per sentire la tua voce.
Il vuoto, mentre l'immagine sfuocando
diventava nera,
inghiottita dentro un vortice
che ruba suoni e colori
dentro il nero di un nulla.
Quante volte ti ho chiamato,
ma il telefono suonava sempre a vuoto...