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Il maialino
Un primo lunedì di un mese ed anno, che ormai mi sono scordato
Il sig. Cesare V. va al mercato della Nozza, compra un maialino,
lo infila dentro un sacco, e lo mette sulle spalle, come lui ha sempre fatto.
Quale dono di ubbidienza, alla chiamata della guerra,
il suo passo e zoppicante, al posar del piede in terra..
E dunque deambulando con l'amico suo bastone,
dal mercato, su già detto, si avvia verso Bione,
Fatti pochi passi, un figlio si avvicina e gli dice: dammi
il sacco, col maiale, che lo poso sulla lambretta, dotata di pianale.
Il padre non crede al figlio, perché sa, che più volte, è pur caduto,
e guardandolo dritto in faccia, fa una smorfia di rifiuto,
Il figlio insiste il genitore cede, non per fede nel figliolo,
ma per la sua gamba claudicante, che è già stanca e dolorante.
Perciò il figlio, riavuta la fiducia, prende il sacco ed il contenuto,,
se lo stringe fra le gambe ed il pianale della moto.
:
Felice corre a casa, e sa che il guidator di moto, è di continuo in vista
e, alla meta, non può di certo giunger dopo, il forte pedone, od il bravo ciclista
..
Però come tutti sanno, che nelle umane azioni, ogni piacer non dura,
sul ponte RE del fiume chiese, il porcello si è messo a gridare, proprio
fuor di ogni misura.
Infatti, dai natural grugniti, che non sono voci di lamento o di pretesa,
passa a grida tanto forti,
da spaurire i vivi e forse anche, color che sono già morti..
Però il giovane è poco esperto, e accelerando corre a casa, ancor più dritto,
mentre il povero porcello, si brucia la culatta, come fosse un gamber fritto
Ad un tratto è tutto fumo, sul maiale, il conducente e la lambretta, ed il porcello
atterrito, rompe il sacco bruciacchiato,
e fugge sulla strada, e poi giù a rotoloni, in un ripido verde prato.
Il ragazzo lo, insegue, lo riprende, lo consola e guardandolo pure in fretta,
lo vede ben scottato, sul codino e la culatta.,
Però l'animaletto più non strilla, si affida al giovanotto,
che lo cura, come un caro, suo amico mal ridotto.,
Il ragazzo, con gli occhi inumiditi, sale in strada a cercar qualcuno,
che gli prestino un sacco sano, ove infilare il maialino
.
Ma il giorno sembra morto e di lì passa nessno,. ma ecco da una
curva spunta un carro, a quattro ruote imperniate su due assi,
che avanza traballando, al girar delle predette su un selciato pien di sassi.,
.
Il carretto era tirato da un ronzino, senza voglia, brio, occhio e sentimenti,
da poterlo affratellare, senza errori, al caval di DON CHISCIOTTE ed altri,
equini somiglianti...,
sul veicolo vi erano tre uomini, uno tenea le redini, due un fiasco di vin nero,
che a turno, si bagnavan le tre gole e, per loro valea un tesoro..
Il giovanotto ferma il veicolo ed un hooooo alla orecchie sente,
ed i cavallo bene accosta e si ferma ubbidiente
Il padron del maialetto chiede ad un dei tre, se gli tiene il porcellino
mentre lui corre a comprare un sacco, al mercato qui vicino.
Il carrettiere dice si, ed il ragazzo fila via, acquista un sacco ben cucito
e subito e di corsa, torna al luogo ove è partito.
Ma in quel punto nessun trova, e per lui non è finita
e guardando tutto intorno, non, vede né uomo o donna in vita..
Poi girando e rigirando scorge un luogo un po frondoso,
ove carro e passeggeri si stan dando un lor riposo..
Uno tiene il cavallo, l'altro il porcellino, il terzo il fiasco conosciuto
che venuto più leggero, in coro cantano felici, in onor del contenuto.
Ringraziati i tre uomini di buon cuore, il nostro amico, mortificato,
e con dolore
corre a casa ed informa il genitore,
che dopo udito e ben guardato dice: "accidenti quel che devo ancor
vedere,
di maiali ne ho visti molti, ma nessuno, mai scottato,
sul codino e sul sedere: "...
In paese ne parlan tutti, della sfortuna del porcello,
di essere stato trasportato
da un scarso guidatore, che ne sapeva quanto lui,
e per questo si è scottato.
Il maialino guarì , e si ingrassò come ognun della su specie,
ma di trasporti di porcelli, sul pianale della lambretta,
credo che a Bione, nessuno più ne fece.
Quando penso a quel l'accaduto, mi viene da far una penitenza,
ed allora, se pur presenti, sia prosciutto o, sia salame,
io li guardo e faccio senza.. . .
il colpevole
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- Oggi compio gli anni, e sono 73
Mi auguro che un giorno li abbia pure te
.
Ed allora capirai quanto sono importanti,
perché il pensier ti scorre in vari luoghi
e tempi
ti passa davanti tutto, il film della tua vita,
a cominciare da quando, contavi sulle dita.
Peccato che cominci da quella data a
ricordar e
lasci per la strada il primo amor
materno
che ti ha fatto degno di viver in sto
mondo, che gira nello spazio con moto
tutto tondo
e se tu pensi a quel sistema misterioso,
dalle tue labra ti scappa l'impronta del sorriso,
e sereno attendi che si concluda il tuo
tempo, su questa zolla di firmamento.
- bella,
- bellissima fiaba... che fantasia! si legge con piacere ed il finale... lo condivido appieno!!!
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