Là tra cielo e terra
dove volano i sogni
c'è un bosco incantato
una verde radura sulla quale giace
una vecchia casa di sassi
ormai diroccata.
Le sue mura hanno udito
celato segreti di folle pazzia
riflesse in uno specchio senza immagini.
Era la casa di mio nonno, di mio padre...
undici figli venuti al mondo
nell'ignoranza, nella fame
ma cullati nell'amore e nella fede.
Si fan strada dentro me i ricordi
sfocati prendono forma e piega,
l'immagine di mia nonna
venirmi incontro zoppicando
lungo i filari dell'uva
avvolta nella sua veste lunga e scura
nasconde la gamba di legno
sorreggendosi su una vecchia stampella.
Dolci i suoi occhi,
il suo sorriso
tanto assomiglianti a quelli di mio padre... ai miei,
unica vera e assoluta eredità.
Sento il profumo dei glicini,
degli ulivi messi in fila con precisione
da mani austere e sapienti,
il muggito di vacche dalle mammelle
gonfie di latte
risuona nelle mie orecchie,
come una musica mai più risentita.
La terra emette suoni, vibrazioni
echi dissonanti
di un mistero mai svelato.
Il brusio del vento m'accarezza portandomi
il sussurro di creature misteriose,
guardiane del bosco
custodiscono gelosamente
la casa... e le sue profonde radici.