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Il freddo dentro

Ho freddo e tremo.
Cerco una casa, un bar, un cuore o un calorifero.
Ma attorno a me non c'è niente.
Poi guardo bene e vedo.
Vedo che c'è altra gente che come me ha freddo e trema.
Allora mi avvicino ad un altro e gli dico:
<<Vieni vicino a me, abbracciamoci così ci scalderemo a vicenda> >
Ma lui mi guarda
e mi studia.
E non si fida di me.
Trova una scusa e se ne va.
Adesso io sento il freddo anche dentro.
E tremo.
E vedo ancora l'altra gente che come me ha freddo.
Ma ho paura ad avvicinarmi.
Ho paura di avere ancora più freddo.
Comincio a camminare,
mi allontano dagli altri.
Comincio a correre
e correndo riesco un po' a scaldarmi.
E allora corro più forte
e mi allontano sempre di più.
Ma non ce la faccio, mi devo fermare.
Mi fermo e mi accorgo che sto per morire.
Ho corso troppo e il mio cuore sta per scoppiare.
Cerco aiuto, mi agito e urlo
ma sono andata troppo lontano ed ora gli altri non mi possono più sentire.
Ora che ho trovato il coraggio
e' troppo tardi,
mi chino su me stessa e muoio.

 

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9 commenti:

  • rosanna erre il 11/03/2011 19:15
    Trovo interessante quello che dici, Stefano.
    La metafora delle bottiglie è azzeccata, anche perché va a braccetto con quel contrattempo
    sai no, quel fastidioso contrattempo
    quello di: aver sete e bere.
    Il ritorno all'uno, all'origine, riprende un po' il discorso dell'humus, della terra... mi ricorda quella tua poesia del "vimini intrecciando" ... una scelta difficile e dolorosa appunto.
    Comunque, ritornando alle bottiglie, io adesso come adesso mi sentirei abbastanza "Coca Cola senza tappo aperta da una settimana"
    Tu?
  • Anonimo il 11/03/2011 13:31
    Sentirsi separato ed in fuga da tutto e tutti fino
    a ritrovarsi soli è una cosa terrificante.
    Conosco purtroppo (per fortuna) il sentimento che anima questa poesia.
    Ma gli altri non c'entrano, sono bottiglie vuote
    che noi riempiamo di significati spesso sbagliati.
    Le persone, le situazioni che noi stessi attiriamo
    ci fanno da specchio mostrandoci una nostra parte.
    l'ego è una brutta bestia.
    Tornare all'uno, la sfida (se uno vuole).
  • vincent corbo il 22/08/2010 14:52
    C'è qualcosa di terribilmente definitivo in questa inquietante composizione, ma nello stesso tempo molto lucida. Chissà perchè mi è venuto in mente Kafka, i suoi paesaggi asfissianti.
  • rosanna erre il 11/04/2010 15:34
    Grazie per il sostegno morale
  • francesca cuccia il 07/04/2010 17:37
    Bella in tutto la sua malinconia
    non inchinarti per morire inchinati alla vita per continuare a reagire e vivere, complimenti.
  • Roberta T. il 07/04/2010 12:48
    tristemente bella.. molto molto emozionante
    non disperare, quel qualcuno che ti abbraccerà arriverà..
    intanto ti mando un abbraccio virtuale, per quel che può fare..
  • Anonimo il 07/04/2010 12:46
    È malinconica, ma è altrettanto bella. Complimenti!
  • Anonimo il 07/04/2010 12:08
    molto bella questa poesia che mi ha emozionato... applausi
  • karen tognini il 07/04/2010 11:59
    Bravissima... un grido di aiuto verso però chi non sa ascoltare...!!!
    ci sono persone speciali... spero tu abbia la fortuna di incontrarle!

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