Osservando
il cielo,
amaramente
constato
che poche son
le rondini
a volare,
ogni anno
ritardano la presenza,
ogni anno
si fa esiguo
il loro numero.
Dicono che
sono in via
d'estinzione,
avanza il cemento,
sparendo il verde,
più non trovano
nutrimento.
Ciò mi rattrista,
rivedendomi bambina,
ricordo la gioia provata,
quando il loro svolazzare
riempiva il cuore,
con la speranza
di giorni di sole,
in quelle estati
passate a correre
sui campi in fiore.
Sorelle, le chiamavo,
ed a me che già allora
amavo scribacchiare,
ispiravano fiabe,
sogni riflessi
in quei voli obliqui.
Or che sono donna,
mi considero fortunata
di vederle ancora volare,
volgo il pensiero però
a chi dopo di me sarà.
Quale canto di primavera,
il poeta scriverà,
se la rondine
più al nido tornerà,
se più l'allegro loro
garrire, s'udrà?