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34 giorni

Si appresta la
Grande Prova,
Col mio futuro
Che oscilla sul pilastro
Di un voto.

Con l'animo, scosso,
Tra spavento e frenetica
Attesa, tra paura del momento
E desiderio
Impellente
Di superarlo.

Il pendolo spento
Oscillante impietoso
Sul destino inevitabile
D'uno che non sa.

Studere, studere, sudere

Quanto feriscono
Queste parole,
Mi sento lapidato
Prima d'una condanna.

Eppure mai ho rifiutato
Quelle parole: è questo luogo
A rendermele macigni.

Quanto è brutto dover
Offrir alla società
Ciò che voglio donare a me stesso
Agli altri non mi vendo:
Sono io il libro sempre aperto.

 

l'autore Andrea Contenti ha riportato queste note sull'opera

Calcinelli, 18 maggio 2005


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5 commenti:

  • Anonimo il 17/04/2010 18:24
    hehehehe... le mani tremanti dei discenti più sudate di quelle degli amanti... bei ricordi direi adesso... e riguardo a quell'imperativo... ehm... chissà perchè ma nelle mie orecchie risuonava sempre come un costante biiiiiiiiiiiiiiiiiip! ma giuro non ero io a censurare! ahahahahah!!!
  • Anonimo il 17/04/2010 15:41
    Se scrivevi così prima... non vedo l'ora di leggere tutto il resto!!!
  • Andrea Contenti il 17/04/2010 14:55
    Beh ormai è passato remoto, la prova fu superata Sto pubblicando questi miei scritti in rigoroso ordine cronologico quindi al momento quest'ultime fanno ancora parte degli anni del liceo... La frase "studere, studere, studere" la declamava ogni tanto in classe la professoressa di italiano e ricordo che lo fece anche nel giorno in cui scrissi queste parole

    Ringrazio entrambi per i commenti
  • Anonimo il 17/04/2010 14:37
    Una grande prova che, sono sicurissima, supererai alla grande!
    Bravissimo Andrea
  • Ugo Mastrogiovanni il 17/04/2010 11:50
    Questa frase "Studere, studere, sudere" che ai miei tempi si completava con <post mortem quid valere> è ampiamente giustificata dal tuo ultimo verso "Sono io il libro sempre aperto"! Tutto in una poesia ben congegnata e di buon valore.

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