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La porta mappamondo

A casa mia, c'è
un orologio che batte i secondi,
che suona le ore;
a casa mia c'è
una porta surreale
che si chiama: mappamondo.
È una porta tutta tonda,
con i vetri smerigliati,
la luce vedo dall'altra parte;
quando la apri e passi oltre,
lasci il mondo nostro
e passi in un altro,
in un mondo diverso,
ben diverso dell'attuale,
dove nessuno sta male.
Di là, il leone pasce con l'agnello,
le montagne si sono abassate
e le valli si sono alzate,
i prati sono sempre in fiore,
di là, nessuno ha fame
e neppure sete,
ogniuno mangia per il piacere
di gustare cibo genuino,
di bere un bicchiere di buon vino
o acqua fresca e dissetante di sorgenti
incontaminate e trasparenti.
Insomma, l'erba del vicino,
non è la più verde,
i prati sono tutti uguali:
verdi ed in fiore.
Qualche volta piove,
qualche volta tira vento,
ma sei sempre allegro
e rincorri l'uccello
della fortuna, che vola libero,
alto nel cielo.
E anche tu impari a volare,
senza ali, sopra le valli, i fiumi,
i monti con le nevi
incontaminate e riflettenti
la luce del sole
e del cielo turchese.
Insomma il male non c'è più
e tutto va bene:
i politici si sono addormentati
e nessuno comanda e tutti son felici
di fare niente:
non ci sono i dentisti,
non ci sono i dottori,
non c'è l'insegnante;

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