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La porta

Violino,
suoni magnifica
malinconia.
Sembra tu sappia.

Sembra tu conosca
quello che noi no,
non conosciamo.

Ci lasci intuire,
solo sfiorarne un granello.
Apri leggermente
la porta
e ci lasci appena sbirciare.

Quel poco
è così tanto
che non riusciamo nemmeno ad immaginare
la reale dimensione
dell'immenso.

Io voglio vedere.
Se è Paradiso o
la cruda essenza dell'uomo,
pura dal vivere,
spoglia di ogni decoro.

Stasera
raccontami ancora
ciò che vedrò
quando anche io sarò
Musica.

 

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6 commenti:

  • vincent corbo il 25/08/2010 18:58
    Quando desidero leggere una bella composizione mi sovviene un nome: Rosanna Erre.
  • Anonimo il 05/08/2010 12:31
    é molto bella, soprattutto la prima quartina è evocativa. ciao
  • Anonimo il 07/05/2010 09:25
    Scritta bene, elegante e senza forzature. Il continuare della vita nell'universo musicale... e il violino è la chiave terrena per sbirciare, ma solo ad occhi socchiusi, l'armonia che seguirà.
    Essere musica è un bel proseguire, tra le varie interpretazioni religiose della vita ultraterrena la tua ipotesi è romantica e dolcemente condivisibile
  • Anonimo il 27/04/2010 12:40
    splendida poesia. molto intima e concede delle belle emozioni
  • Anonimo il 27/04/2010 00:09
    Belle immagini sapientemente tradotte in versi! Brava!
  • loretta margherita citarei il 26/04/2010 21:47
    romanica poesia, piaciuta

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