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Solo nel dolore si realizza la vita

Tuffarsi a capofitto
lasciarsi trasportare
dalla schiuma del mare
aprire gli occhi
e vedere sopra di sè
solo il sole...

Assaporare gioia infinita,
estasi meravigliosa,
rinascere,
stupirsi di tanto amore,
sentire il cuore scoppiare
di gioia...

Non rendersi conto
che forse è solo un sogno,
che è meglio non volare
nè con la mente
nè col cuore,
per non cadere
e per non farsi male...

O forse
è proprio soffrendo
che si realizza la vita?

 

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0 recensioni:

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14 commenti:

  • Anonimo il 30/04/2010 22:43
    che bella questa poesia. di una intensità tale da commuovere... sei grande ely...
  • Nicola Lo Conte il 30/04/2010 11:30
    Se non soffrissimo non capiremmo mai la felicità...
  • Anonimo il 29/04/2010 23:39
    Sempre brava Eli, si matura...
    bella riflessione...
  • Donato Delfin8 il 29/04/2010 17:58
    Ottima riflessione.
  • laura marchetti il 29/04/2010 15:28
    bellissima riflessione, bellissima poesia!!
  • Antonio rea il 29/04/2010 14:33
    Bellissima quanto intensa poesia, versi forti e toccanti!! Comunque, no, la vita si realizza lottando e raccogliendo il premio che si merita!!
  • Dolce Sorriso il 29/04/2010 13:19
    emozionante e bella poesia
    grazie...
    Anna
  • Simone Scienza il 29/04/2010 10:52
    Non possiamo privarci della gioia del volo solo perchè temi... amo di cadere,
    tutto ciò che possiamo fare è mettere il paracadute.

    Bravissima Ely
  • francesca cuccia il 29/04/2010 10:20
    Per esperienza credo che prima si conosca il dolore e poi la vita, molto bella.
  • Elisabetta Fabrini il 29/04/2010 10:15
    grazie... a tutti... vi voglio bene
  • Auro Lezzi il 29/04/2010 10:12
    Cara Ely, tempo fa scrissi...
    A piedi nudi nell'anima!
    Credo che tutti noi abbiamo dovuto fronteggiare nella nostra esistenza l'assalto del Dolore, in qualsiasi forma lo si voglia intendere: dolore fisico, morale, esistenziale.
    Esso provoca angoscia, sofferenza, perdita di lucidità, abbandono e frustrazione. La percezione della realtà, in presenza di questo stato d'animo, diventa sempre più debole e le figure che la realtà ci mette davanti agli occhi si tra-sfigurano, ci sembra di essere naufraghi abbandonati su una zattera alla deriva.
    Il viaggio diventa una follia, la fuga di fronte ad una realtà che ci soffoca e ci spinge alla chiusura e all'alienazione.
    La sensibilità del poeta cerca di organizzare la follia nel tentativo di dominarla, di comprenderla, di organizzarla, il conforto della poesia e la catarsi del dolore attraverso di essa diventano in tal modo uno strumento di arricchimento che ci aiuta a superare il dolore, ci da la forza di capire e ri-cucire brandelli di realtà, che l'annebbiamento ci aveva fatto perdere di vista.
    In tal modo la letteratura svolge una funzione per così dire salvifica, getta un'ancora a cui aggrapparsi per evitare la deriva, diventa una "risorsa" che permette all'uomo di camminare a piedi nudi nella propria anima, scavarne le profondità e la problematicità, confrontarsi col proprio grido di dolore e sfidarlo.
    Io sono dell'idea che il dolore, e qui sto parlando del dolore non fisico, non possa essere conosciuto fino in fondo se non si cerca un atto di ribellione che ne scavi le ragioni profonde e tenda al suo superamento. Il dolore è un'esperienza necessaria, ineluttabile, certamente difficile da vivere, ma se non lo si affronta, se non lo si combatte, se non si trova un modo per controllarlo, per servirsene al fine di approfondire l'esperienza di comprensione del proprio io e del mondo che ci circonda, non ci potrà mai essere via di uscita dalla prigionia.
  • Anonimo il 29/04/2010 09:27
    é proprio soffrendo che si realizza la vita Ely.. Bella poesia
  • karen tognini il 29/04/2010 09:26
    Bellissima... Ely...
    ma stai tranquilla...è!!!... va tutto benissimo...
    un bacio
    dalla tua amica
    karen
  • Anonimo il 29/04/2010 09:11
    bella poesia come sempre riesci ad emozionare... brava

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