Lungo il bordo che costeggia questa strada,
le erbe si sono prepotentemente appropriate
di quel tratto di terra.
In mezzo piccoli fiori soffocati,
come occhi che guardano il cielo
Come cigni, in cerca di acqua, in quello specchio
a cercare respiro.
Sopraffatti dalle erbe che crescono e crescono.
Cerco di strapparle con le mani
come le ingiustizie di questo mondo,
difficili da estirpare.
Non c'è speranza,
feriscono le mani,
tolta una, ne trovi altre mille.
Mentre laggiù in mezzo, il colore dei fiori
impallidisce,
tante, troppe
a soffocare un grido.
Lontano l'incedere di un falciatore
sta rasando tutto a zero.
Presto scompariranno le erbacce,
eppure con esse,
anche quegli splendidi fiori.
Quando si suol dire
... si fa di tutt'un'erba
un fascio.
Rassegnata, riprendo la bici...
e continuo a pedalare.