Ombre che del cuor mio non v'escludo
pertuglio di delusioni acclamate, e
sequela di recondita disperazione
ho imparato ad amarvi
né mi rammarica più l'indizio di luce
che in un tempo remoto occultaste
ed io divenni Dedalo
architetto delle ombre nei labirinti
delle favole mie, con orchi e lupi
con luci tinte di eterne attese
e cento solitudini a far guardia
Sconsiderato e bizzarro
il mio e vostro destino
che seppe soltanto
tinteggiar nero l'illusione d'essere luce