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Il pentimento del Serpente

Mi celi il tuo volto;
chi sei e come appari,
sarà di foglia l'occhio
o d'ebano e cupo?
Il volto scarno, vissuto
o rubizzo e lieve?

Colgo margherite
dimenticate nei campi
prima che sfioriscano;
come me che
più annaffiato fui
ed appassì distratto.

Fui quel che voleste
eppur sempr'io restai.
Foste ciò che volli;
sorprese vi trovaste
mutate all'improvviso:
argilla a mia goduria.

Fuggi ancor se puoi
finché mi sarai oscura,
nulla potrò nuocerti
e sbocciata resterai;
se sceglierai d'amarmi
amandomi appassirai.

 

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4 commenti:

  • Annamaria Ribuk il 16/06/2010 09:33
    Bellissima!!!!!
    ... la cosa più bella è amare... senza condizioni... allora senti che ti espandi... accogliendo il tutto in te... e fiorisci... senza sfiorire... Ann!
  • Vincenzo Capitanucci il 17/05/2010 21:39
    Bellissima Marcello... grande Maestria...
  • Anonimo il 17/05/2010 19:20
    Ben fatta, equilibrata
  • loretta margherita citarei il 17/05/2010 18:25
    fantastica

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