La poesia ci conduce così lontani, amore mio,
da annientare tutti gli orologi del mondo,
nel frattempo chi non vuole che tu legga,
non vuole neppure che tu scriva.
Che illusione sognare di dire la nostra,
che sciocchezza pensare di esistere ancora.
Mi prende proprio così... una sorta di richiamo
talvolta leggero e, talvolta, anche e soprattutto pesante,
ma non per questo lo si pensi come a un fardello.
Credo piuttosto che, sia l'uno, che l'altro,
adagiati sullo stesso piano o fusi insieme,
come due amanti diversi
non destino, nell'intero universo,
la benché minima sorpresa o stonatura.