Aveva gli occhi neri,
profondi come la notte,
scuri come il dolore,
un amore perduto.
Diciott'anni,
innamorato della vita
che aveva lunghi capelli,
luminosa come l'estate,
strappata via troppo in fretta,
un temporale, un lampo d'agosto.
Girava con la barba incolta
e vecchi vestiti,
solo, abbandonato,
un cane bastonato.
Lo vedevo arrivare con la bici,
fermarsi, seduto per terra
e scrivere, parlare da solo
e sbraitare, contro il destino,
la vita che borghese,
passava e guardava da lontano.
Aveva gli occhi neri,
come la notte,
una leggenda di provincia,
curiosità di passanti indifferenti,
divertiti.
Testa bassa, voce rauca,
rotta dal fumo, dall'alcol,
dalla pazzia, dall'incuria
di chi non aveva il coraggio di
fissarlo negli occhi,
neri come una notte senza stelle.
L'ho visto allontanarsi,
in una notte,
e non tornare più.