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Clandestino

Col terrore dell’abisso negli occhi
e l’istinto della vita nel cuore,
clandestino, lotti disperato
contro il vortice ruggente.
Intorno è una nebbia opaca,
un rovinio di creste spumose.
Il mare grida la sua ferocia,
la tempesta imperversa.

Fra poco scenderà la notte,
cupa, tragica, implacata.
I tuoi gridi saliranno invano
a quel cielo senza stelle.

Lontano appare una nave,
ma è soltanto un miraggio.
Il suo profilo affonda nella nebbia,
sale, svanisce lontano.
Clandestino, tu chiami ancora.
La tempesta raccoglie il grido,
lo distrugge senza pietà.

La fine si appressa sempre più…

 

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8 commenti:

  • Vincenzo Capitanucci il 29/08/2008 12:31
    Meravigliosa speranza... in una visione dell'arca...
  • NICOLA RICCHITELLI il 18/04/2007 16:15
    molto bella; complimenti
  • cinzia bucolo il 23/03/2007 09:02
    mi son saliti i brividi leggendo!è molto bella, le continue metafore questi elemneti continui che si alternano in una danza leggera ma che incide la sua pena, il suo terrore la sua paura.
  • sara rota il 28/02/2007 20:20
    troppo "violenta"; basta un sorriso per trovare l'ottimismo

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