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Nella pozza

goffamente la preda si muove nella pozza
occhi sbarrati la fissano avidi
una penna disegna grafi
dietro voci discutono ricavi
una pala si affonda nel buio
il carro gia' pieno si allontana

le voci tacciono gustando il filetto balsamico
la mano lascia la penna e accarezza un giovane viso
la pala riposa, braccia stanche avvolgono una donna
nella pozza ora c'e' pace e il leone anche riposa
ogni tavola ha avuto la sua festa
in qualche tavola solo un piatto

lontano dal mondo
occhi stanchi misurano il tempo
buffi di luce si disperdono fuori
l'energico incastro dell'ignoto inizio
lo scienziato si compiace
il gioiello mortale e' pronto

nei volti le rughe sono film di lotta
nelle mani testimonianze di un lavoro
nella pozza vale la sua legge
dopo ogni tributo torna la pace
le gazzelle si abbeverano quiete
netti sono i giochi delle parti

sono tante le rughe e le ferite
nei palmi o nel viso scolpite
come tante le strade dal vivere aperte
una mano scura pulisce una gemma
fra la polvere e il buio altri pensieri si uniscono
dal programma compilato finalmente l'output
dita sottili muovono e voci applaudono

gli occhi del leone sono fissi
fissi e attenti quelli del minatore
il sistemista non perde lo schermo
raggiungere deve cio' che vuole
fissi di tutti gli occhi
il medico che cura le tue ferite
il contabile che distribuisce i fondi

le rughe parlano per noi
ma i giochi non sono chiari
ognuno arriva al suo fine
verso una cima salendo trascino l'amico
insieme si arriva o si ferma
perche' il gioiello mortale allora?

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1 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 09/04/2015 07:16
    La poesia è bella, ma troppo lunga.

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