Sono ingialliti i campi
come pagine di quaderno antico.
L'estate è arrivata
ed ha colto i frutti
che la primavera aveva seminato.
Si asciuga la fronte,
imperlata di sudore,
si siede all'ombra e soffia
e sbuffa,
calore che secca e che brucia,
gli alberi, i fiumi, le foglie,
la pelle, gli occhi
e avvampa
nel fuoco dell'illusione.
Scottature
che lasciano il segno
che saranno lenite
dalla saggezza autunnale,
che colorerà con nostalgia,
il ricordo,
prima di affidarlo,
all'inverno,
per sempre.