più di ieri
sento la necessità di urlare;
più di ieri
la mia mente vuole abbandonare
il mio fragile cuore.
Il mio cuore ha perso il controllo,
non riesce più ad allontanare
i pianti incrociati nati da gioie e dolori.
Il mio cuore
non riconosce più la felicità,
non riconosce più la tranquillità
e vagabonda tra illusioni e fragili emozioni.
Vorrei separare
e poi estirpare questi pesanti pensieri
che mi catapultano in un universo confusionale
lasciandomi naufragare verso il nulla.
Vorrei tanto che fosse solo un incubo,
un lungo pauroso incubo
e che il sole
mi risvegli sorridendo al mio cuore,
ossigenando la mia inerme
ma ancora viva mente,
allontanando anche per un'istante
questi assurdi ma reali pensieri
e queste fragorose intime grida.
Vorrei,
ma da solo mi vien difficile,
ma so che non sarà impossibile.
Resterò in silenzio,
nel mio personale e soave silenzio,
aspettando la voce
di qualcuno che sentirà la mia solitudine interiore,
di qualcuno che sappia solamente ascoltare,
di qualcuno che non ama giudicare.
Una cosa non farò:
mai e poi mai
regalerò la mia vita
alla mano che macchia di parole questa pagina,
mai lascerò di mia volontà
questo piccolo mondo cieco e sordo,
mai, perchè già respira chi ha bisogno
del mio conforto,
mai anche se mi sento inutile e solo.