Arrivava la giostra
e mi ritrovavo a girare
in alto, cercando di
afferrare quel cielo,
ma le stelle erano occhi lontani.
L'odore delle frittelle
nell'aria,
le bucce di lupini per terra,
l'uomo che vendeva i giocattoli,
sogni di plastica,
che duravano poco.
La banda del paese
suonava sempre le stesse note
mani ruvide di lavoro
diventavan farfalle.
Scortavano il santo patrono,
col pennacchio, alla chiesa,
donne velate.
Diventavano poi danzatrici
e giravan, con gli abiti buoni
nella pista,
brune,
con il fuoco negli occhi.
La fatica restava in disparte
a guardare,
aspettava,
rassegnata
la bomba scura,
dopo i fuochi,
che chiudeva la festa di paese,
che scoppiava dentro
... un ricordo,
un sogno di plastica.