Un biglietto per solo andata
in un luogo dove è più facile morire che vivere.
Aimar è tornato per rimanere per sempre.
Al suo primo risveglio della sua prima alba
non è cambiato nulla dall'ora,
puntuale il solito suono della campana,
che annuncia il colore della gioia e del dolore.
Poi.. per il resto, un cimitero solo più grande,
per onorare e non dimenticare il respiro della vita.
Il profumo è lo stesso di un tempo, lo sbatte lo agita,
gli rafforza il suo cuore, cammina lentamente seguendone
la scia, non guarda in alto, ne in basso,
un brivido improvviso gli fa tremare le gambe,
davanti ai suoi occhi la solita panchina,
" il loro primo bacio", si ferma si siede si perde..
Il ricordo si espande in quel giorno, voluto, amato.
Il lume si rifletteva sulla sommità lucida di un
organo. Le note si univano e risuonavano tra le
navate, raccogliendo la loro promessa.
Il canto felice eterno di un tempo
non può essere ucciso con un altro amore,
"nel bene e nel male", Aimar è tornato per non morire.
La voce di un vecchio amico lo scuote, lo abbraccia,
lo accompagna su quei sacri gradini, la sua vita.
La porta si apre, un organo suona solo per lui,
una preghiera, un perdono, per il suo amore.
Nelle sue vene scorre per sempre il suo splendido
vestito bianco, un velo ricamato copriva i suoi occhi,
una promessa un bacio,
ora solo un ricordo, nel suo cuore,
il suo "si"