Mamma ricordo ancora
i tuoi lunghi capelli di seta,
la spazzola a scorrervi
rendeva l'appena ondulata criniera
per un solo attimo
liscia e fluente.
Ogni cosa di te io conosco
ed ogni tuo dolore
è anche il mio.
Gli anni oramai più non si contano
da quando Anna, a me sorella
nonché la figlia tua più sfortunata,
a soli cinque anni
conobbe ombra
che ancora l'accompagna.
L'animo tuo d'amor fecondo
giammai indugiava
paziente ti affrettavi ad ogni ora
senza confine
come ristoro alle tue membra offrivi
lacrime e sudore.
Chiedo a te perdono mamma cara
se abile non sono
ad illustrare tutti gli strazi tuoi
per renderti giustizia vorrei poter
creare poesia di nobile stesura
e dar visione esatta del tuo
essere stata.
Oggi negli occhi tuoi belli vedo
l'immutato dolore di un tempo che fu
fragile a me appari
come piccina mentre curva
e dolente ti muovi.