Svezzata da assenze primarie
ho ceduto al vento che spira violento.
Allo sbando vitale essenza
ho abbracciato croce
senza chiedere perché.
Reclamata vita a me negata
e di scelte mai proferite.
Muta per l'altrui ragione
ed immotivata nella rassegnazione.
Notti intrisi di pianto e sonni insani.
negli infiniti talami ho atteso e mai ricevuto
innocenti carezze.
Reminescenze atte a destare antiche amarezze
ma ritrovar barlume nell'assoluta oscurità
è solo una speranza.
La vita mia principio è dell'infinito dolore.