La strada è sconnessa
scende e poi sale,
s'inerpica nel tempo
e riapre un sipario.
Campi verdi inciampano
nelle gialle stoppie
dove dominava il grano,
puntini disseminati
qua e là, come pensieri
di casupole sparse.
L'upupa ha fatto il nido
nella casa diroccata,
da sempre disabitata.
Le cicatrici del tempo
l'hanno messa in ginocchio
rimane solo una soglia,
vuota sul tempo
qualche infisso consumato,
il muro, come morto, in piedi,
corroso e svuotato dalla pioggia,
dal vento.
Le erbe l'hanno circondata,
il silenzio ascolta il vento e la sua voce
e una piccola nidiata.
La vita va avanti, non si ferma
sento il suo eco nella valle
nel fosso, il suo battito,
come incollato addosso.
E per un attimo è come se fossi
sulla soglia del tempo,
mentre i miei passi
si fanno senza respiro.