Rassegnati,
passerai i giorni
con me
indifferenza,
come goccia
monotona
nel lento
consumarsi
del mio tempo,
scavando
indelebili segni,
dolorose cicatrici,
di trascorse illusioni.
Ti racconterò di me,
quando ignara di dolore,
credevo la felicità raggiunta
alienandomi
in quotidiane battaglie.
Sorella della solitudine
che mi tiene compagnia
sarai pietosa
nel cancellare
i miei ricordi
e potrai trovare,
nel lago quasi prosciugato
della mia anima,
ancora
tracce di vita
protese alla fuga
intente a mantenere
accesa,
nel muto silenzio,
l'ultima speranza
di amore.
E quando
ormai piegata
e svuotata dal respiro
mi guarderai,
indifferenza,
ancora riderai
perché,
avida di me stessa,
non avrò saputo trovare,
mumificante tempo,
la mia gioia