La vedi?
Lei è ancora lì, ferma sicura,
ci osserva maestosa dall'alto,
noi, foglie al vento,
con le nostre ambizioni,
le nostre fragilità, i nostri cambiamenti,
rami secchi percossi dalla vita
che su di lei scivola,
come lacrime, la pioggia.
Respira, ricorda, osserva,
quella vita che frenetica le gira attorno
che muta, che cambia,
che muore, dentro nidi di stoppie.
Le primavere e gli inverni
le sono scivolati addosso,
hanno mangiato la casa del contadino,
sua amica,
inghiottita dal deserto della città.
Ci accoglieva come un grande nido
nel suo abbraccio,
con gli zaini dopo la scuola,
la grande vecchia del parco,
raccontava fiabe, piene di fascino e mistero,
quando ascoltavamo il vento, bevendo il cielo
che ci offriva con le mani.
È anziana e saggia, dicevamo
guardando le sue rughe
e oggi, osservando quelle che
il tempo ha depositato su di noi,
ci accorgiamo che lei non è cambiata,
le stagioni ci hanno indebolito,
e lei si è rinvigorita.
La senti?
Sussurra ancora come allora,
torniamo a rapire ancora una sua fiaba,
quel mistero...
Forse,
non avere mai tradito le sue radici.
Stanno cadendo le stelle,
come desideri
ed una,
si è impigliata nei suoi rami.