Circonvallazione a monte
odore di Spagna.
Brulicanti rivoli di sassi,
caruggi,
non hanno inizio e la fine è incerta.
Pigmento sui muri
grigio e celeste.
Vento e nuvole,
gas e cemento.
Questa è Genova,
città bella,
bagascia.
Genova del ritorno di Ulisse,
del cavallo di Troia,
d'ogni mito e leggenda.
Genova dei pozzi,
di storie raccontate, di ricordi,
di scaricatori, portuali,
Genova dei morti.
Genova che quando piove allaga,
Genova che non ha cuore
e piange sempre.
Genova di mugugni,
della stazione Principe,
della fermata del diciassette,
Genova di via Balbi e Castelletto.
Genova dei piccioni,
di case meticce,
di stracci sporchi e di coglioni.
Genova di tutto un po'
e di un po' di tutto,
Genova deserta,
Genova che vestiva a lutto.
Genova che si nasconde,
scappa, striscia e uccide,
Genova del mare e delle onde.
Genova che la lanterna porta avanti,
di Cornigliano e Nervi,
Genova dei Fieschi e degli amanti.
Genova dei genovesi,
Genova degli stranieri,
Genova dei popoli indifesi.
Fuori dalla finestra non c'è niente,
Genova di Colombo,
di Sestri Ponente.
T'hanno pianto i figli tuoi distanti,
tu indifferente
li hai amati in silenzio
e hai fatto finta di niente.