Si dipana una rete di morse
Il dubbio si spande a banchi
La fantasia sovrasta l’indicibile
Non rivelare, non vedere, non parlare,
solo annusare l’odore del sogno
i vapori rinnegati del rimorso
e bramare le fattezze scolpite su pelle di luna
i contorni levigati di verdi sguardi
le pieghe morbide a carezzare la nuca
sciogliendosi in calmi ciuffi di grano
Lanciarsi e perdersi dove il pensiero ti inganna
Tornare in picchiata e cadere nel vuoto