Sono la figlia della terra
d'immensi campi di grano,
sono Isotta separata da suo Tristano,
macchiata dalla tristezza
e il sangue dei papaveri,
ricordo e ci penso ai momenti
lontani ed emozioni vere.
Penso...
all'infanzia, al gioco del nascondino,
penso a mio nonno,
che mi regalava un soldino,
penso ai miei fratelli,
di come era bello essere uniti,
penso, che quei tempi sono ormai finiti.
Penso...
all'adolescenza
e al mio sbocciare in fiore,
al mio continuo desiderio
di essere fra i migliori.
Penso...
alle mie amiche
e al mio primo bacio,
al mio, da sempre,
carattere audace.
Penso...
a quel momento,
quando ho preparato la valigia,
era un giorno d'estate,
ma era una giornata grigia.
Penso ai miei genitori
e al loro saluto,
penso al fatto
quanto hanno sofferto,
quando ero lontano
e il telefono era muto.
Penso...
ai giovani, che vivono
senza speranza,
penso al benessere,
che ha portato l'arroganza.
Penso...
ai poveri e ai bimbi abbandonati,
penso ai malati e emarginati,
che in silenzio soffrono
e non chiedono nulla,
sperano...
di trovare in noi un riparo,
la loro dolce culla.
Penso...