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Ma ancor di più

Della cupa civetta
temo
il verso sinistro e notturno,
foriero di sventura.
Della burrascosa notte
temo
i lampi guizzanti
nel cielo,
che la tenebra squarciano,
illuminando
le mie paure.
Temo
le vertiginose altezze,
che scuotono
i miei fragili equilibri.
Temo
il terrore
degli angusti spazi
e le catene
degli antri
avvolti da profondi silenzi,
rotti
da stridule voci.
Ma ancor di più,
oh sì,
molto di più
temo
i gelidi silenzi
del cuore!

 

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7 commenti:

  • Don Pompeo Mongiello il 07/08/2010 14:46
    Una poesia veramente apprezzabile da qualsiasi punto di vista. Complimenti davvero!
  • Mario Olimpieri il 06/08/2010 22:10
    Devo dare atto ad Antonin che nei suoi giudizi è sempre incisivo e non trascura le sue giuste osservazioni con piena sincerità e senza formalismi. Un caro saluto, Mario.
  • Giacomo Scimonelli il 06/08/2010 20:13
    poesia ben scritta... piaciuta molto
  • laura marchetti il 06/08/2010 19:34
    bellissima.. le nostre paure che ci incatenano e spesso ci fanno chiudere in silenzi dove comunicare diventa un'utopia
  • Anonimo il 06/08/2010 19:13
    Stilisticamente davvero apprezzabile.
    Ci sono però tanti luoghi comuni - la povera civetta che porta presagi sinistri, la notte burrascosa, i silenzi del cuore -.
    Bella poesia nel complesso

    A. R. G
  • Anonimo il 06/08/2010 19:05
    Il timore più grande, quello che ti sentire impotente...
    Molto bella, palese nel suo contenuto, sferzante nella sua verità
  • Sergio Fravolini il 06/08/2010 19:04
    Si... i gelidi silenzi.

    Sergio

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