Batte un cuore di bambino
nel tuo corpo di gigante.
Tu:miracolo vivente,
scampato per ben tre volte
alla morte, per volontà del Padre.
Caparbio, come un macigno,
irruente, come un fiume in piena,
vitale, come le gemme di primavera,
tenero, come un cucciolo sperduto.
Tu:figlio, tanto desiderato e,
tra lacrime e tormenti, tirato su a stenti.
Procedi sicuro sulle strade della vita,
come se niente fosse mai accaduto.
Il tuo passo è veloce, la mente agile;
le mani protese verso gli altri;
l’animo sensibile ad ogni nuovo incanto;
l’orecchio teso, pronto a cogliere
l’armonia del canto, il cinguettio
degli uccelli, la voce di Dio.
Sorreggerai tu un giorno, gigante,
questa piccola madre,
allorquando le membra, spossate,
cercheranno riposo,
e la voce stanca ti parlerà
di quando eri bambino.