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Riflessione sul suicidio

il suicidio è come...
come in una grande nuotata,
arriva un momento che non ce la fai più,
non riesci più ad andare avanti.
la terra sembra sempre così lontana,
ed improvvisamente esausto...

ti abbandoni alla corrente.

 

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9 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • STEFANO ROSSI il 02/03/2012 12:57
    GIUèèèèèè SI DIREBBE DALLE MIE PARTI!!! ma devo ammettere che come RIFLESSIONE è abbastanza giusta.
    mi piaci molto la metafora della vita. Mi hai fatto riflettere. bravooooo/aaaa

9 commenti:

  • stella luce il 16/02/2012 09:18
    abbandonarsi alla corrente non significa necessariamente morire nel senso fisico, ma credo voglia più dire morire pur essendo vivi...
  • Fulvio Caricaterra il 20/02/2011 03:23
    Come sarebbe bello lasciarsi cullare in un mare profondo, ma per fare ciò ci vuole coraggio, un coraggio che io non ho.
  • c m il 24/08/2010 14:36
    grazie antonio.
    hai colto ciò che intendevo esprimere.
    a rileggersi
    buonagiornata
  • Antonio Pani il 19/08/2010 09:17
    Interessante riflessione, espressa con una metafora efficace e diretta. L'ampiezza del concetto (nuotata) suggerisce molteplici ambiti di approfondimento. Apprezzata. A rileggersi, ciao.
  • c m il 17/08/2010 23:03
    ringrazio tutti dei gentili commenti e complimenti, ma anche dell'inutile preoccupazione.
    non credo che per scrivere una riflessione sul suicidio bisogni essere necessariamente dei suicidi.
    la morte nella nostra civiltà è diventata un tabù.
    (http://www. esseriumani. com/index. php? content=visualizza&page=testo&codice=CEG6D5)
    io credo sia sano e liberatorio pensarci qualche volta al posto di temerla e reprimerla.
    non credete voi?
    qualche volta servono parole complicate per descrivere complicate emozioni, qui cercavo solo di essere empatica e tramite parole semplici, capire un'emozione sempre più presente al nostro tempo.
    mai credo desidererò morire tengo a sottolineare, ma bukowski parlava dei fiori mrti di me stesso, http://www. esseriumani. com/index. php? content=visualizza&page=testo&codice=CFEJSN e credo riesca ad essere più esaudiente di quello che sono io.
    tante care cose a tutti voi.
    buona serata
    C. M.
  • Anonimo il 16/08/2010 18:59
    vissi un periodo terribile e desiderai morire ma compresi che era più utile che vivessi al servizio di persone ancora meno fortunate di me...
    Forse ho perduto qualche anno di lavoro ma ho ritrovato me stesso, la mia dignità, le capacità, l'amore.
    Lasciarsi andare è triste ed inutile, uno spreco.
    Concordo con Fabio ma voglio aggiungere una cosa:
    guardati intorno, non lasciare mai che ti venga meno la speranza e sopratutto non chiuderti in te stesso ed ascolta gli altri;scoprirai che i problemi si superano insieme.
    Con stima e simpatia,
    Fulvio Parodi
  • Aedo il 16/08/2010 00:44
    Il suicidio è una situazione limite, che può condurre a quello che hai descritto. Io non giudico chi, esasperato dalla solitudine, si spinge nel nulla; ritengo, però, che è possibile andare al di là della disperazione. Bella poesia!
    Ignazio
  • Fabio Mancini il 15/08/2010 20:41
    Spesso il suicidio è l'esasperazione della solitudine e segno di una depressione in atto. Spero che non sia autobiografica. Se lo fosse, puoi pregare... Fabio.
  • giovanni crisostomo il 15/08/2010 19:17
    Questa mi piace un po' meno, e non per l'argomento trattato. Mi sembra un bozzetto un po' approssimativo. Sai fare molto, molto meglio.

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