Non sarà breve questo mio viaggio.
Non sarà breve questo mio non tornare.
Sarà lungo come un ferragosto bruciato dal sole.
Sarà intenso come l'odore del sale.
Sono partita e ho lasciato dietro me bagagli pesanti e parole già dette.
Sono andata per strade incontro a tramonti d'arancio dipinti.
Ho incontrato, assaggiato e annusato le vie e la sua gente.
Ho portato medaglie e topazio sulla pelle.
Cancellare è un continuo tentare.
Camminare sulla brace sarebbe più semplice che fermare questi garbugli impazziti di ciò che di ieri rimane.
Bicchieri vuoti e tovaglie di bocconi smezzati a metà è questo tempo.
Smuovimi vento.
Smuovi questo pensiero e ubriaca il mio corpo così che si fermi per un istante questo intrepido bisogno.
Cammino ogni notte e mi fermo con l'alba.
È quando c'è buio che scavo realmente dentro ciò che vedere non posso.
Sillabe spente, strofe violente rime imperfette sono il ricordo più caldo.
Forse è un fuggire questo vagare.
Forse è un vagone affollato e in difetto.
Tornare sarebbe come partire di nuovo.
Il mio viaggio ora è questo e rendo cenere tutto il resto.