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Potere e potenza: amore
Fiore caduto, fiore sperduto
d'un appuntamento mancato, che non s'è avuto
carico d'odio è stato scagliato
come freccia nel petto, nel cuore del prato.
Con una mano sul seno si tasta dubbiosa
vedendo dal suo corpo sgorgare qualcosa
la terra si chiede se sia la sua vita che se ne va
non è male morire, magari lo rifarà.
Le dita la toccano, e la terra che geme
si bagna di fiori che si mutano in neve
la lasciano calda a ribollire d'amore
sotto quei ghiacci chiamati pudore.
L'animale che graffia la corteccia di schiena
la libido lo invade come la luna piena
penetrate sue carni, c'è la terra che geme
sanguina lacrime che si mutano in neve.
Tra le fronde a cavallo Lady Godiva
senza veli sul corpo lei splendida usciva,
la seguiva la terra con gli occhi stremati
che a tanta avvenenza non erano educati;
la lussuria che l'uomo le mise addosso
provocò la natura col suo abito rosso
non pensava che nudi si fosse belli
e si lasciò spogliare dal canto d'uccelli.
Un brivido freddo, in un corpo indifeso
desiderio rovente che l'ha tutto pervaso
va scoprendo la terra dei campi inviolati
dove si sentono vivi i corpi incantati.
La seta profuma quei corpi sfrontati,
l'inverno sfiorisce i fiori dorati
lasciandoli nudi, sdraiati dal vento
il rischio è di perdere in ogni momento
la libido ed il gemito che gli hanno affidato
nel fischio che a stento il vento ha frenato
si infila nel cielo con il loro piacere
e lo nasconde tra i tuoni delle nuvole nere.
Le foglie cadute sono vesti danzanti
che lasciano gli alberi nudi e ansimanti,
ognuna racconta una storia diversa
d'una notte brava che nel vizio s'è persa.
Il lampo trapassa il suo corpo infedele
lasciando al suo cuore un seme fatale,
che arde d'amore i giorni passati
le fiamme che ingoiano i suoi rami spiumati.
L'albero in cenere che perde calore
le braci insepolte col desiderio d'amore
il vento che spira e ravviva fiamma,
rendendo fatale la viziosa condanna.
Quando l'estro è finito che cosa rimane
dell'impeto il fiume che del suo corpo avea fame,
lasciandola nuda, molle e bagnata
la terra feconda che dal rivo è inondata.
Travolge la terra e quelle spoglie pregnanti
di cenere impasta il letto d'amanti
cos'è che resta, cos'è che appare
candido e bello, è il fiore del male.
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