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Lei fu così petulante da far fuggire la morte

E lo sai, per me sei al centro del mondo:
dove in un mare di lava, tu possa andare a fondo;
ed imprecando mi guardi con quel tuo sguardo profondo.

Per una volta contento di sentirti gridare
sto già pregustando le vacanze al mare
solo la spiaggia, oh mio amore loquace,
quest'anno potrò godermela in pace.

Eppure sento dentro, una forte sensazione
di rivederti prima di quello che speravo,
ma non penso sia la morte ad esigere da me

il corpo indietro con la mia vita;
è probabile che invece, la tua grande vocazione
sia delizia tale da trasformarti in aquilone:

e qualcuno passando ti ributterà sulla terra
non andando d'accordo il paradiso e la guerra,
non potendo sopportare, il tuo eterno parlare.

Mi dici certe cose con il cuore in mano
io veloce te lo prendo e lo tiro lontano
per darmi il tempo di sentirmi pensare:
mentre tu corri a riprenderlo io posso sperare
che almeno un istante tu smetta di ciarlare.

Credimi! ho sbagliato, io non ti avrei sposato
pensavo fosse così tanto per dire
che le mogli non smettono di parlare:
ora non volermi male,
ma lascia che io smetta, di sentirti blaterare.

Avrai una certa difficoltà, perfino a morire;
è scritto sulla tomba che tace: chi riposa, riposa in pace.
Ma tu proprio non lo sai fare, qualcuno lassù
non accetta azzardo di tenerti lì in eterno
o rischia di mutare il paradiso in inferno.

E ora che sei andata, io l'ho conosciuta
è dolce, bella e fresca, così sveglia e così muta;
quei suoi occhi parlano di ciò che so ascoltare
e passo le giornate a sentirla raccontare
storie diverse che non so smettere di amare.

 

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