Ogni notte laggiù nella città sepolta
Paolo stringe Lucia, tra le sue braccia così fragili
che ogni istante sembra fuggirle via.
Lui amava il silenzio e le parole
che gli sussurrava all'orecchio ogni istante
e le colmava di baci per non farle sentire sole.
E la luna cambiava colore ai baci che Paolo
le rubava nel sonno,
e alle guance color rugiada che lei premeva senza guardare
sopra il viso che soffoca i pianti,
e con un dito leggero che manda via le lacrime bianche.
Prese una goccia del suo sangue malato
e lo bevve, come fosse un vino pregiato,
per amarla sulle tragiche note
in un cui triste intinge la vita.
E rubò qualche goccia del suo immenso dolore
lei disse di no, ma lui sorrise e la baciò
su quel collo distratto che appariva felice
in mezzo ai capelli pettinati dal vento.
Quando alla fine giunse la sera, e Lucia vide la luce
della fine del suo cammino, prenderla dolce per una mano
l'ombra dell'uomo che non la lasciò mai sola
le sfiorò il volto, implorandola di baciarlo ancora.
E quando Paolo sorrise era ormai troppo lontano
dalla donna che amava e gli tendeva la mano,
lei pianse il gesto d'un uomo che barattò con la morte
qualche istante di sole, e felice ricambiò con la vita
pur di sentirla ancora sotto le dita.
E le lacrime di Lucia sciolsero per un istante
la presa della morte dal polso di Paolo
che la rincorse colmo d'amore fino a sentire
il suo cuore pulsare e le confessò
che non avrebbe saputo vederla morire.