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Millenovecentoottantaquattro

Clandestini in un'orbita di sdegno
Nebbia, catene, sospetto e timore
Nessuno libero dal proprio dolore
Di vita ed anima né traccia né segno
Il nostro amore una stanza segreta
Abbraccia tra polvere e insicurezza
Coacervo di euforia ed amarezza
Come nel firmamento una cometa
Si lascia beffare da false illusioni.
Non durerà, ahimé, la nostra fortuna
Affonderà qual sasso in una laguna
Lasciando dietro sé elucubrazioni
Inutili su passato e futuro
Perché noi siamo oppressi da un muro
Invalicabile ed impertinente
Ma ora siamo qui, impauriti e soli
In mezzo a fucili, elmetti e soggoli
E amiamo, assaporando il presente.

 

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1 commenti:

  • GUIDO EDOARDO ORBELLI il 01/10/2010 12:37
    bella e il tema è purtroppo sempre più attuale.
    ciao
    guido orbelli