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La margherita

L'uomo che dipinse il dolore
guidava una barca;
oggi lo privo di ogni suo remo,
all'uomo regalo una vela.

Solca le onde sempre più chiare;
poi una mano, che drena
il cristallo, e dolce ti posa
sull'orlo del suo taschino

Scivoli entro il ceruleo mondo
venato da soffici vapori,
e attendi sereno; ecco, le morbide
piume frenano il volo

Poi, il fuoco, ultima prova,
arde laddove un cuor pulsa
per te; avvolge l'amore
e salva ancora le carni.

Eroe del viaggio, protagonista,
tra i quattro grandi, emerge
come dubbia guida; scudo
e spada di un degno cavaliere

riparte dal fuoco, e copre
l'amico dall'inevitabile arsura.
Sorridi, e lasci che sieda,
mentre spieghi che il sole vi è amico.

Tramonta dietro cupi nuvole
che lo cullano, pronte al letargo.
Con te, con voi, reclino la testa
mentre la brezza mi bacia.

Poi, il freddo sveglia la pelle,
neve sopra di noi, che ci avvolge
come una calda fredda coperta:
passi allegri, orme in un manto

che si scioglie, e bagna la terra
molle. Subito, partorisce un fiore,
quella margherita dimenticata da molti,
che ora ammiriamo, e ancora.

 

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