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Il secondo diluvio universale

Aria rarefatta, difetto di ossigeno
pressione atmosferica 400 mm Hg
siamo sulla Creazione di Dio
monte Ararat 5165 metri slm
si scava, ma il respiro è rantolante
frequenti sbocchi di sangue
vertigini, emicranie, vomito
eppure dobbiamo affrettarci
noi che siamo i puri, gli eletti.
Lui ci ha mandato quassù
tra i ghiacci e le rocce desolate,
quassù c'è la salvezza della specie
serbata nei secoli dei secoli
incastonata nella roccia adamantina
Già si sente il mugghiare delle onde
implacabili contro i fianchi
di questo sacro monte.
Le cateratte del cielo
sono aperte al massimo potenziale
ma non è l'acqua che ci fa paura
è il fatto che la merda galleggia.

 

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5 commenti:

  • rosanna erre il 06/09/2010 00:18
    Le poesie in cui ci sono numeri o termini tecnici mi attirano particolarmente... in questa tua, danno una sensazione di scientificità, precisione e anche l'impressione che si stia parlando di una cosa reale perchè individuabile. Si legge tutta bene anche se è l'ultimo verso a lasciare il segno. Usi le parole come spilli, prima imbastisci una bella camicetta e ce la fai indossare poi, quando manca l'ultimo bottone... pungi.
  • Anonimo il 02/09/2010 09:28
    La merda galleggia ora, ma allora sprofonderà con chi ne ha sollevata tanta o che ne ha nascosta nel suo intimo... Toccante, bene!
    Ciao
    Al
  • Anonimo il 02/09/2010 09:13
    Un tema profondo e reale che sfiora le corde dell'equilibrio umano... ottima opera.
  • vincent corbo il 02/09/2010 07:18
    L'ultimo verso rompe volutamente gli equilibri della composizione.
  • loretta margherita citarei il 02/09/2010 05:04
    molto dura, ma reale, piaciuta, forse la differenza fra noi e dio è proprio questa, lui sa perdonare, noi umani invece...

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