Chi le farfalle giammai non rincorse?
Gioco primordiale, innocente
di sorridenti bimbi.
Vivaci colori, esche attraenti
che alla cattura invogliano,
ma insiem frenetici voli
tremuli e scoraggianti.
A destra la rincorri,
e a sinistra già vola la farfalla,
poi s'innalza, scende, risale,
devia, sfugge, svanisce;
ma se fortuna è in te,
posata allor la vedi,
per lungo volo stanca,
a pulirsi intenta
e... forse sì ch'è tua.
Accadde a me così
dopo trafelata rincorsa
e perduta speranza:
sfuggita la prima farfalla,
altra ne vidi nei pressi di un cespuglio,
per colori e grandezza ancor più bella
sotto i raggi del più splendente sole.
Con felina mossa
sopra le furon le ansiose mie manine:
facile preda di un bimbo felice,
... prima d'allor felice,
ché abbagliato e stordito fui
non dai vivi colori,
ma da vampante luce accecante,
ahimè, l'ultima luce che,
le mie luci folgorando,
brancolar mi lasciò nel buio
con due inutili,
sanguinanti moncherini.
L'uomo intelligente (forse italiano)
la mia vita avea minato,
ingannando la mia innocenza,
distruggendo i miei sogni infantili.
Per me avea creato e sparso
farfalle mortali,
mine disastrose!